Pensando di fare cosa gradita ai molti che non le hanno potute leggere e che l'hanno richiesto, pubblichiamo le lettere scritte da Cristiana Serafini sul sito di "sviluppo e solidarietà" durante la campagna elettorale.
“Il fine giustifica i mezzi”?
Pensando di fare cosa gradita a Cesare, il faraone d’Egitto Tolomeo, fratello di Cleopatra, uccise a tradimento Pompeo (48 a.C.) in fuga dopo la sconfitta di Farsalo. Si racconta che Cesare, quando gli venne recapitata la testa mozzata del rivale, addirittura pianse perché riteneva cosa ingiusta una tale morte per il suo avversario, che come tale egli stimava.
Una vittoria conseguita in modo scorretto,
toglie onore al vincitore.
Se siamo convinti delle nostre idee, della giustezza di ciò che offriamo, del valore di ciò che proponiamo, portiamolo avanti con forza e determinazione, ma in modo pulito, in modo leale perché al termine di tutto si fa sempre un bilancio e i giochi scorretti si pagano.
In qualunque tipo di “scontro” ci sono delle regole che vanno rispettate: dunque rispettiamole e lasciamo che la vittoria sia dettata, nel caso di queste elezioni amministrative, dalla libera e ponderata scelta dei cittadini. Compito dei due schieramenti è indirizzare gli elettori tramite programmi, confronti pubblici, incontri e dibattiti.
Atti di gratuito vandalismo cosa possono dimostrare se non lo scarso rispetto verso la proprietà altrui? Ovviamente non hanno l’approvazione della parte avversa, ma questi nottambuli free-lancers sono certi sia cosa gradita alla parte che così platealmente sostengono? Sono consapevoli che gli atti di cui si sono resi responsabili apportano unicamente biasimo al loro gruppo?
Sviluppo e Solidarietà è, come dire, sconfortato dal fatto che il confronto sia iniziato con manifesti strappati e ridicole scritte monosillabiche. Non è togliendo il viso di Eric Zaghini dai muri o scrivendo “NO” sotto i manifesti che i suoi sostenitori eviteranno di dargli il voto.
L’importanza di scegliere Eric Zaghini.
di Cristiana Serafini
Scegliere non è mai semplice. Scegliere non è mai una cosa da fare con leggerezza o superficialità. Le decisioni che prendiamo incidono prepotentemente sul corso della nostra vita, intesa sia come vita del singolo che come vita della comunità. Questo o quello non è mai la stessa cosa. Questo o quello fa la differenza.
La scelta che ci apprestiamo a compiere a giugno peserà indubbiamente sul futuro del nostro Comune e se vogliamo che lo influenzi in modo proficuo e positivo dobbiamo dare la preferenza ad Eric Zaghini.
Il mio appoggio a questo candidato sindaco non è stato “dalla pelle al cuore”; ha avuto un travaglio che, per quanto non lungo, è stato, comunque, meditato. Uno dei motivi per cui ho deciso di lavorare, non per lui, ma con lui, è stato che Eric, pur sapendolo, mi ha voluto nella squadra; una squadra impegnata a far sì che la gente di Berra, Cologna e Serravalle si convinca che Eric Zaghini è una persona valida e competente, una persona con una robusta preparazione, ma soprattutto una persona che ha come necessità primaria lo sviluppo e la salvaguardia di questo territorio.
Certo non si sobbarcherà da solo questo gravoso fardello. La lista dei sedici che lavoreranno a stretto contatto con lui non è un mero elenco, semplici nomi in ordine alfabetico per riempire degli spazi obbligatori. Sono uomini e donne stimati per la loro professionalità, qualificati per la loro competenza, apprezzati per l’interesse che dimostrano nel far crescere il loro paese.
Tutte queste persone, e non solo, sottraggono tempo alla famiglia, ore al sonno, spazi ad altre attività perché sono convinti di essere dalla parte giusta, sono persuasi che Eric sia la figura adatta per portare avanti il bene Comune.
Qualche tempo fa una persona mi ha detto : “éla l’àm piàs, parchè às vèd c’la vòl bèn al so paès”. Ecco, io vorrei che gli elettori di giugno fossero consapevoli, nel momento di apporre la fatidica croce, che Sviluppo e Solidarietà “àl vòl bèn a st’àl Cumùn” e non ne ricerca altro che il meglio possibile.