giovedì 30 luglio 2009

Lettere di Cristiana Serafini


Pensando di fare cosa gradita ai molti che non le hanno potute leggere e che l'hanno richiesto, pubblichiamo le lettere scritte da Cristiana Serafini sul sito di "sviluppo e solidarietà" durante la campagna elettorale.

“Il fine giustifica i mezzi”?

Pensando di fare cosa gradita a Cesare, il faraone d’Egitto Tolomeo, fratello di Cleopatra, uccise a tradimento Pompeo (48 a.C.) in fuga dopo la sconfitta di Farsalo. Si racconta che Cesare, quando gli venne recapitata la testa mozzata del rivale, addirittura pianse perché riteneva cosa ingiusta una tale morte per il suo avversario, che come tale egli stimava.

Una vittoria conseguita in modo scorretto,

toglie onore al vincitore.

Se siamo convinti delle nostre idee, della giustezza di ciò che offriamo, del valore di ciò che proponiamo, portiamolo avanti con forza e determinazione, ma in modo pulito, in modo leale perché al termine di tutto si fa sempre un bilancio e i giochi scorretti si pagano.

In qualunque tipo di “scontro” ci sono delle regole che vanno rispettate: dunque rispettiamole e lasciamo che la vittoria sia dettata, nel caso di queste elezioni amministrative, dalla libera e ponderata scelta dei cittadini. Compito dei due schieramenti è indirizzare gli elettori tramite programmi, confronti pubblici, incontri e dibattiti.

Atti di gratuito vandalismo cosa possono dimostrare se non lo scarso rispetto verso la proprietà altrui? Ovviamente non hanno l’approvazione della parte avversa, ma questi nottambuli free-lancers sono certi sia cosa gradita alla parte che così platealmente sostengono? Sono consapevoli che gli atti di cui si sono resi responsabili apportano unicamente biasimo al loro gruppo?

Sviluppo e Solidarietà è, come dire, sconfortato dal fatto che il confronto sia iniziato con manifesti strappati e ridicole scritte monosillabiche. Non è togliendo il viso di Eric Zaghini dai muri o scrivendo “NO” sotto i manifesti che i suoi sostenitori eviteranno di dargli il voto.


L’importanza di scegliere Eric Zaghini.

di Cristiana Serafini

Scegliere non è mai semplice. Scegliere non è mai una cosa da fare con leggerezza o superficialità. Le decisioni che prendiamo incidono prepotentemente sul corso della nostra vita, intesa sia come vita del singolo che come vita della comunità. Questo o quello non è mai la stessa cosa. Questo o quello fa la differenza.

La scelta che ci apprestiamo a compiere a giugno peserà indubbiamente sul futuro del nostro Comune e se vogliamo che lo influenzi in modo proficuo e positivo dobbiamo dare la preferenza ad Eric Zaghini.

Il mio appoggio a questo candidato sindaco non è stato “dalla pelle al cuore”; ha avuto un travaglio che, per quanto non lungo, è stato, comunque, meditato. Uno dei motivi per cui ho deciso di lavorare, non per lui, ma con lui, è stato che Eric, pur sapendolo, mi ha voluto nella squadra; una squadra impegnata a far sì che la gente di Berra, Cologna e Serravalle si convinca che Eric Zaghini è una persona valida e competente, una persona con una robusta preparazione, ma soprattutto una persona che ha come necessità primaria lo sviluppo e la salvaguardia di questo territorio.

Certo non si sobbarcherà da solo questo gravoso fardello. La lista dei sedici che lavoreranno a stretto contatto con lui non è un mero elenco, semplici nomi in ordine alfabetico per riempire degli spazi obbligatori. Sono uomini e donne stimati per la loro professionalità, qualificati per la loro competenza, apprezzati per l’interesse che dimostrano nel far crescere il loro paese.

Tutte queste persone, e non solo, sottraggono tempo alla famiglia, ore al sonno, spazi ad altre attività perché sono convinti di essere dalla parte giusta, sono persuasi che Eric sia la figura adatta per portare avanti il bene Comune.

Qualche tempo fa una persona mi ha detto : “éla l’àm piàs, parchè às vèd c’la vòl bèn al so paès”. Ecco, io vorrei che gli elettori di giugno fossero consapevoli, nel momento di apporre la fatidica croce, che Sviluppo e Solidarietà àl vòl bèn a st’àl Cumùn” e non ne ricerca altro che il meglio possibile.



lunedì 27 luglio 2009

PERDERE 4 MLN DI VOTI E NON SENTIRLI



Il Pd ha perso quattro milioni di voti. La Senatrice Bertuzzi ci ha fatto conoscere le motivazioni del suo sostegno a Franceschini: “è la persona che in questi mesi ha avuto il coraggio di non abdicare al progetto, è l’unico che garantisce la continuità sulla strada tracciata….”.
Il Pd ha perso quattro milioni di voti, la metà delle amministrazioni comunali e provinciali, in un anno circa trecentomila iscritti.
A Ferrara non è andata meglio, il PD in un anno ha perso 28mila voti. Nel voto per la Provincia ha ottenuto 8 mila voti in meno rispetto al voto europeo, espresso nello stesso giorno.
La Senatrice sostiene che il partito a cui pensa deve saper ascoltare, interpretare, farsi carico dei segnali e dei problemi della comunità, del territorio dei cittadini. Allora perché non iniziare dall’ascolto, dalla comprensione, dei risultati del voto? Se tanti cittadini-elettori ci hanno tolto il loro sostegno ci saranno delle ragioni, sarà pure la manifestazione di una delusione rispetto alle aspettative suscitate.
Di fronte a queste delusioni la Bertuzzi suggerisce di andare avanti così, che va bene, offrendoci una chiara indicazione sulla capacità di ascolto che secondo Lei dovrebbe avere il Pd, della serie: la strada è giusta, il leader pure, chi non ci ha capito oggi, di fronte al nuovo capirà domani.
In un partito democratico moderno, che sa ascoltare e parlare un linguaggio comprensibile, a fronte di risultati negativi ottenuti dalla propria leadership si dovrebbe prenderne atto e lasciare il campo, per consentire una discussione libera nella ricerca delle necessarie correzioni alla linea politica e a una guida che ne sia la nuova espressione.
Nel Pd non è così, da noi a fronte delle sconfitte ci esaltiamo, ci facciamo i complimenti e ci ricandidiamo.
Dimenticavo, la Bertuzzi rifiuta il partito dei capi bastone, o delle correnti, causa di tutti i mali. Preferisce il partito del leader, con un mandato pieno a decidere e tanti esecutori attorno.
Ma lei non è Senatrice eletta in quota Fassino; non è del gruppo dei parlamentari organizzati da Fassino per sostenere Dario?
Vorrei capire con chi se la prende. Non sarà di quelli che usa l’appartenenza alla corrente per ottenere qualcosa, magari un seggio al Senato, per poi demonizzarle pubblicamente per compiacere al popolo?

venerdì 17 luglio 2009

LA CISPADANA NASCE VECCHIA E GIA' PERICOLOSA



“Fiore all’occhiello? No, ennesimo fallimento”. Bolla così Mauro Malaguti il progetto della Cispadana. L’occasione è data da una interpellanza in consiglio provinciale nella quale il consigliere del Pdl afferma che “malgrado i biblici tempi di realizzazione, i tratti di Cispadana ultimati sono stati sbandierati, nel corso della recente campagna elettorale, come un ‘fiore all’occhiello’ dell’amministrazione, mentre rappresenterebbero “l’ennesimo fallimento di progettazione e realizzazione”.
Questo perché allo stato dell’arte l’arteria stradale, nonostante avrà “primaria importanza sia per i cittadini che per lo sviluppo del territorio e la logistica commerciale”, presenta “due sole corsie, senza quella di emergenza e senza guard-rail centrale: è di fatto una strada che nasce vecchia e pericolosa”.
Questo a maggior ragione, secondo Malaguti, “quando sarà percorsa da un traffico intenso e, spiace doverlo prevedere, purtroppo contribuirà ad alzare ulteriormente le nostre già drammatiche statistiche sugli incidenti stradali e sulle vittime della strada”.
Una specie di “seconda Ferrara-mare prima che venisse inserito il guardrail centrale - per il consigliere - e quindi sarà facile per tutti giudicarne la potenziale pericolosità”. Inoltre, visti i tempi di realizzazione “è evidente che il progetto originale rischia di essere obsoleto, e si sarebbe dunque dovuto rivederlo in funzione delle nuove normative in termini di sicurezza stradale e delle più recenti esigenze di traffico”.
“È davvero spiacevole dover vestire i panni di Cassandra – continua Malaguti - e, nello specifico, sarebbe auspicabile potersi sbagliare, ma denunciarlo significa anche prevenire, suggerendo a chi amministra la possibilità di provvedere prontamente per porvi rimedio”.
In conclusione Malaguti suggerisce di “rivedere immediatamente il progetto iniziale o porre dei correttivi a quello in fase di realizzazione, al fine di aumentare la sicurezza degli utenti in vista del prevedibile elevato flusso di traffico che la percorrerà una volta ultimata”.



fonte: estense.com

giovedì 16 luglio 2009


Dunque il Partito Democratico è completamente alla frutta. Non si sa più cosa sia. Fassino dice che il Partito Democratico non è un taxi. Bersani dice che il Partito Democratico non è un autobus e la Melandri dice che il Partito Democratico non è un tram. L’unica cosa certa che sappiamo del Partito Democratico è che non è un veicolo a motore. Sono veramente alla frutta. Sono andato per iscrivermi ad Arzachena. Sono andato con due garanti - perché ci vogliono due garanti che testimonino che tu sei tu – è venuto “Dughedaivezizzegazu” e il macellaio “Guzuguzu Paracheguzu”. Mi hanno detto che potevo fare la domanda, “ma la tessera non te la possiamo dare”. Ci siamo seduti in un bar. Ho compilato la mia domanda e ho pagato 16 euro. Ne bastavano 15, ma uno gliel’ho dato di stecca. Adesso sono riuniti in un consiglio provinciale e dicono che la mia domanda non è valida, perché non sono residente ad Arzachena. Allora, domani andrò a Nervi, dove sono residente, e cercherò di prendere la tessera lì dove sono residente. Allora spero che la Vincenzi, che è la sindaco, non mi tolga la residenza da Genova, sennò per iscrivermi a ‘sto cazzo di partito devo diventare un apolide! Il Partito Democratico non è un partito politico, è un Partito Burocratico. Non hanno un programma. Io ho visto quelli che si stanno candidando. Come si fa a votare Franceschini. Chi è Franceschini? Un programma? Non ce l’hanno. L’unico che ha un programma di questi candidati alla segreteria, sono io, che sono un comico. È fantastico. Noi abbiamo il nostro programma che conoscete benissimo. Il programma delle Cinque Stelle e della Carta di Firenze. Ne parliamo da anni. Parliamo di energie rinnovabili, di raccolta differenziata spinta porta-a-porta, di mobilità, di accesso alla rete libero e gratuito, parliamo di mobilità fatta in un altro modo, parliamo di case passive, di dematerializzazione, di “riufiuti zero”. Sono cose per la quali abbiamo dato battaglia con le liste Civiche. Ne sono stati eletti una quarantina. Non ne è stata data notizia, ma una quarantina di persone sono entrate in una trentina di città, anche importanti, come Bologna, Modena, Reggio. Noi abbiamo iniziato la nostra rivoluzione straordinaria dal basso, con cittadini non iscritti a partiti. Di questo hanno paura. Hanno paura che questa gente che è lì come Fassino, da venticinque anni, e la moglie, da trent’anni – cosa avrà mai fatto la signora Serafini per trent’anni mantenuta con gli stipendi pubblici – D’Alema, Violante … non li voterebbero neanche i loro parenti. E lo sanno. Sanno che se apriranno i loro loft dove si riuniscono a parlare del nulla sono rovinati. Ecco perché vogliono chiudersi e vivere dentro una cartellina per potersi archiviare serenamente per altri vent’anni. Questo non ve lo permetteremo più. Io voglio parlare ai giovani del Partito Democratico, che vogliono cambiare. Per esempio Debora Serracchiani, la mia unica interlocutrice. Si è permessa di condividere alcune nostre idee sul suo blog ed è stata subito tacitata. Ma è l’unica mia interlocutrice perché è l’unica che è stata eletta, a differenza di questi qui, di queste mummie che dovrebbero andare a provare una esperienza straordinaria: andare fuori e cercare di lavorare e sopravvivere come milioni di italiani.


fonte: blog di Beppe Grillo

venerdì 10 luglio 2009

SCRITTE OLTRAGGIOSE VERSO LE FORZE DI POLIZIA


Sulla darsena del Volano scritte oltraggiose verso le forze di polizia
Un murales contro i caduti di Nassirya

di Leonardo Rosa


Balordi tornano a colpire. È apparso nei giorni scorsi, sulla banchina della darsena del Volano, nei pressi del multisala, un murales opera di ignoti, con scritte ingiuriose nei confronti delle forze dell’ordine.
Come già capitato in passato l’episodio, più che deplorevole, torna a colpire la memoria dei militari italiani caduti in Iraq, recando la scritta “assassini, 10, 100, 1000 Nassirya”.



Fonte: estense.com

mercoledì 8 luglio 2009

I VOSTRI ARGOMENTI


Se siete a conoscenza di un argomento che ritenete sia di interesse per i cittadini di Berra, Cologna e Serravalle, inviateci una mail, meglio se con foto allegate all'indirizzo voceaicittadini@libero.it , anche se state organizzando una manifestazione, una festa o quant'altro e volete promuoverla ( sono escluse attività con scopo di lucro)