BERRA. A Berra è scoppiato il “caso orari d’inizio del consiglio comunale”. L’ex sindaco Cristiano Capisani aveva adottato le 21 come orario d’inizio dell’assemblea comunale mai suscitando critiche. L’ex sindaco Cristiano Capisani aveva adottato le 21 come orario d’inizio dell’assemblea comunale. Una decisione che non ha mai suscitato critiche. Il successore, insediatosi poco meno di due mesi fa, Eric Zaghini (eletto nelle file del centro sinistra), ha già più volte annunciato, al contrario, che i consigli comunale non inizieranno più alle 21, bensì alle 18, massimo 18,30. La notizia ha creato non pochi malumori e perplessità tra i componenti dell’opposizione consigliare (con cui si è schierato apertamente anche l’ex vice sindaco Simone Grandi) che hanno manifestato un dissenso generalizzato. Ebbene, l’orario di avvio dei consigli comunali potrebbe apparire questione di scarso interesse, ma così non è. Chi ha bisogno di permessi lavorativi (soprattutto da parte di datori di lavoro privati) lo sa fin troppo bene. A farsi portavoce di questo malumore che si sta diffondendo è Stefano Grillanda, capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale: «Intanto posso dire che quello del sinaco Eric Zaghini è stato un inizio di mandato scarsamente collaborativo nei confronti delle minoranze - attacca Grillanda -; l’1 agosto scorso assieme ad una interpellanza di Grandi (maggioranza; ndr), sono intervenuto per chiedere che le assemblee comunali avessero sempre inizio alle ore 21, salvo casi eccezionali. La risposta di Zaghini in veste di sindaco è stata: “Se qualcuno sapeva di avere problemi di orari, poteva anche non candidarsi”. Ben si comprende che il tenore irrispettoso di queste parole ha provocato la reazione di tutta l’ opposizione». Poi lo stesso Grillanda motiva la richiesta di fissare per le ore 21 l’avvio dei consigli comunali: «In questo modo - ha detto ieri raggiunto telefonicamente il capogruppo dell’opposizione - si dà modo anche ai cittadini interessati di poter seguire le sedute consigliari. Iniziamo - ha concluso piuttosto arrabbiato Grillanda - a pagare lo scotto di avere un sindaco di Berra che abita a Ferrara e che quindi evidentemente ha la necessità di non rientrare tardi a casa. Allora io dico: bene, visto che il primo cittadino ha dato quella risposta, noi diciamo che dato che lui abitando a Ferrara poteva candidarsi nel capoluogo». (m.puli)
fonte: lanuovaferrara.it